domenica 6 febbraio 2011

A proposito di Grotte Portella : Da Frascati 2 a Tor Bella Monaca 2.


Il mio amico Angelo Cristofanelli, tramite un post sul suo sito internet, mi chiede il dettaglio delle azioni compiute dall'opposizione in relazione al Piano integrato 1 di Grotte Portella.

Pubblicando di seguito il resoconto del mio intervento su tale argomento, effettuato in aula lo scorso 28 luglio 2010, ritengo di poter dare esaudiente risposta alla sua domanda, pronto eventualmente ad un pubblico confronto oppure ad una video intervista con la quale possa io rispondere a tutte le domande dell'amico Angelo Cristofanelli e poi rivolgere allo stesso alcune domande certo di ricevere sue risposte.

CONSIGLIO COMUNALE DI FRASCATI- SEDUTA DEL 28 LUGLIO 2010- ARGOMENTO IN DISCUSSIONE :

Adozione della Variante urbanistica relativa al Programma Integrato n. 1 di Grotte Portella


Ha chiesto di parlare il Consigliere Gori. Ne ha facoltà.

CONSIGLIERE GORI.:

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, io innanzitutto mi scuso per il ritardo dovuto – come già credo che il collega Fiasco ha fatto presente – ad impegni personali e inderogabili, precedentemente assunti. Però ho fatto il possibile per essere in Aula al momento della votazione, di questa che è, secondo me, l’operazione urbanistica più importante della città di Frascati, dopo l’adozione del P.R.G. del 1967. E non mi si venga a parlare di Varianti di salvaguardia, non mi si venga a parlare di altro fatto nel passato, perché se no possiamo aprire un capitolo relativo a quelli che sono stati gli effetti di queste Varianti di salvaguardia.

Ma andiamo nello specifico a quello che è oggi il punto all’ordine del giorno. Nasce, come ben sappiamo tutti, dal 2006, con una delibera di Variante adottata dall’allora Giunta Posa. Ma nasceva da un progetto del tutto diverso da quello che oggi arriva in Aula. Io ricordo, perché ero già Consigliere comunale, all’epoca capogruppo di Forza Italia in quest’Aula, che Forza Italia condivise – e lo fece pubblicamente con dei manifesti affissi nella città di Frascati – giustificando i motivi della condivisione tecnica di quel piano presentato dall’allora Amministrazione Posa nel 2006 e redatto dal professor Pallottini.

Ricordo benissimo l’intervento in quest’Aula dal professor Pallottini, che ci spiegò, con una semplicità accademica – ed io sono contento che questa materia tecnica venga spiegata a noi da coloro che sono abituati a spiegare l’Urbanistica, materia complessa, a degli studenti universitari, che quindi si approcciano magari per la prima volta con le tematiche urbanistiche e trovo che loro hanno una forma mentis già di approccio non ermetico, ma già sono abituati a parlare con dei soggetti estranei a questa materia, come lo siamo noi, Consiglieri comunali che, con difficoltà, non avendo le competenze tecniche, ci rapportiamo con la tematica urbanistica – l’architetto Pallottini, il professor Pallottini nell’illustrarci il progetto, progetto che poi andammo a studiare con i nostri tecnici di Forza Italia, ci trovò tecnicamente favorevoli.

Io in quest’Aula dissi, nel giustificare il pensiero di Forza Italia – e sta a verbale – dissi: Forza Italia è favorevole, perché sta nascendo una Frascati 2. Queste erano le mie motivazioni. Sta nascendo una Frascati 2 e giustificavo il perché della Frascati 2, facendo analogia, per alcuni versi un po’ ovviamente non speculare, ma molto similare, a Milano 2 costruita all’epoca dal nostro Presidente, quando non si occupava di politica, ma seguiva la realtà imprenditoriale. Perché nel primo progetto Pallottini trovavamo una nuova Frascati, con le caratteristiche identiche della nostra
Frascati.

C’era innanzitutto una riduzione notevole di cemento, perché – non dimentichiamolo – ma il vigente P.R.G. prevedeva un milione e centomila – se non erro, cifra più, cifra meno – metri cubi di cemento industriale, quindi capannoni, ma anche del residenziale a servizio dell’industriale. E io non faccio differenza, perché sono un uomo pratico, da cemento per industriale a cemento per capannoni. Anzi, dissi: preferisco il residenziale per motivi anche di natura sociale, perché prevedevamo già dagli interventi di natura economico-sociale a favore delle cooperative, non mi preoccupa il problema del traffico, della viabilità, perché chi si pone questo problema, forse non è mai passato in una zona industriale. Dissi all’epoca: andate la mattina in direzione Pomezia e vi rendete conto che cosa è il traffico di una zona industriale. Quindi io, da frascatano, nato a Frascati, vissuto da generazioni, ero contento e Forza Italia era contenta dell’abbattimento di circa ottocentomila metri cubi di cemento di quella località di Grotte Portella.


Eravamo favorevoli, perché con quel progetto del professor Pallottini nasceva una salvaguardia nei confini tra Frascati e Roma, andavamo noi a porre una barriera nell’avanzare scellerato che il Comune di Roma, a firma del Sindaco Rutelli – e lo dico, perché rimanga agli atti – ha compiuto nel territorio dell’Agro romano. Chi, come me, si reca, in questi anni si è recato a Roma, scendendo da Frascati per lavoro, non può che dimenticare quel panorama immenso di gru e di costruzioni nate nel territorio dell’Agro romano ai confini con Frascati. Il verde Rutelli, arrivato Sindaco di Roma a difesa dell’ambiente, a difesa del verde, si è trasformato in colui che ha ucciso il territorio dell’Agro romano ai confini di Roma Sud con la nostra città. E noi, volenti o nolenti, non abbiamo materia di intervento in tema urbanistico nei confronti del Comune di Roma, non possiamo noi – perché la legge non lo consente – interferire con la pianificazione urbanistica del Comune di Roma.
Certo è che possiamo, nel nostro territorio, nei nostri confini, dettare le nostre regole.

E con questa Variante, così com’era originariamente, andavamo a porre comunque un freno, andavamo salvaguardare a Frascati. Dissi all’epoca con qualche amico: potremmo anche riesumare un’edicola nella quale collocare la famosa immagine, a noi frascatani cara, di Maria Santissima di Capo Croce, che invocava lo stop ai Lanzichenecchi. In questo caso, noi invocavano lo stop ai romani. Alla borgata romana. Quindi c’era questo pensiero favorevole per quanto riguardava dal punto di vista tecnico di Forza Italia.

E proprio perché andavamo a porre, a mettere sul mercato edilizia sociale agevolata, di cui la nostra città ha l’esigenza, ma anche l’esigenza per natura commerciale, economica, qui ci sono in Aula un collega che per professione svolge l’attività di agente immobiliare, un Assessore, uguale, che svolge la stessa professione, sono dei professionisti, conoscono meglio di me qual è la realtà del mercato frascatano, qual è il valore degli immobili del mercato frascatano, che per i proprietari è una fortuna, ma per le giovani coppie o per le fasce meno abbienti, è un handicap. Perché oggi o un domani che il collega Carboni, giovane, ventotto, ventinove anni, decide di mettere su famiglia, se non ha quattrocento, cinquecentomila euro da parte per comprarsi un appartamento...

(Intervento fuori microfono di un Consigliere).

Va beh, io vorrei vedere – ho le foto delle bacheche, se no adesso ci colleghiamo su Internet all’agenzia dell’amico Assessore Ciuccoli, vediamo i prezzi degli immobili di cento metri quadrati a Frascati di quanto sto dicendo – ovviamente non mi riferisco ad immobili di edilizia residenziale pubblica o privata, mi riferisco ad immobili di libero mercato, e quella è la realtà e quindi se non sei fortunato di famiglia, che non hai ricevuto questa dote, purtroppo casa a Frascati non sei in grado di comprartela. Non sei in grado di averla. E quindi sei costretto ad andare in direzione San Cesareo o in altre zone. Quindi viene a snaturarsi il tessuto sociale della nostra città. Le nostre origini vengono meno. Con l’intervento, invece, di edilizia economica e popolare sicuramente potevamo aiutare il nostro tessuto sociale.

E io proposi anche addirittura di adottare strumenti urbanistici, che favorissero i cittadini di Frascati in tal senso. Parlavo, se vi ricordate, di fare un Piano di zona che ci consentiva così di far nascere ex novo delle cooperative sociali, alle quali pagare porre e sicuramente anche dare degli input di prezzo – come proponeva anche il collega D’Orazio – che erano quelli di favorire i residenti della nostra città. C’era sicuramente una valorizzazione dell’intera area.

Io ricordo quale fu l’esito della votazione della Variante del P.R.G. Io fui costretto a motivare la contrarietà del voto di Forza Italia, perché da lì in poi il voto del Consigliere Gori, il voto di Forza Italia – così come il voto di Alleanza Nazionale – è sempre stato contrario per una serie di motivazioni. La prima è la delibera 43/2006, che nasceva da un tecnicismo politico per il quale non potevamo votare a favore in quel momento, perché la maggioranza non era autosufficiente in quel momento e quindi fummo costretti a motivare un voto diverso da quello che tecnicamente avremmo votato, qualora la maggioranza in quest’Aula fosse stata autosufficiente. Bene, io con senso di alta responsabilità rimasi e consentii, contro le facili strumentalizzazioni degli incompetenti della politica frascatana, i quali anche ricoprendo il ruolo di Consigliere comunale, non conoscevano neanche il Regolamento del Consiglio comunale di Frascati, il quale dichiarava che una volta caduto il numero legale in corso di seduta, il Presidente sospende per mezz’ora e si riprende. Quindi questi soloni, alcuni anche Consiglieri comunali che fortunatamente sono stati spazzati via dal voto popolare, accusarono il sottoscritto di chissà quali tipi di manovra, quali tipi di intervento. Il sottoscritto stava soltanto tecnicamente difendendo il pensiero politico di Forza Italia, preso, determinato da una delibera di direttivo, affisso sui muri della città antecedentemente a quello che era il momento della votazione in Aula. Altri per giustificare i loro giochi, i loro interessi, andarono per altre strade. Ma fortunatamente – il collega Posa lo sa – il tempo è galantuomo e alla lunga tutti quanti arrivano e tutti quanti poi possiamo esprimere un giudizio con serenità, anche perché poi ci sono gli atti conseguenti che parlano chiaro su questa vicenda. E ognuno di noi poi dopo ci possiamo guardare in faccia e capire chi sostiene la politica con la P maiuscola e chi sostiene la politica dei propri interessi personali e degli amici. Loro furono quelli che strumentalizzarono questi tipi di interventi, legittimi, di un partito politico e della propria democrazia insita nello Statuto e dei congressi eletti, con dei vincenti a un congresso politico, come è normalmente caduto nella storia di Forza Italia. Ma purtroppo chi perde, non ha miglior modo per giustificare la propria sconfitta nel buttarla in caciara, è sempre così. Funziona così. Non ammettendo i propri errori, non fa altro. Quindi mi trovai a cambiare, da capogruppo di Forza Italia, l’esito del voto di Forza Italia, proprio per non dare un supporto di natura politica all’allora maggioranza, che non aveva l’autosufficienza della maggioranza relativa, che è indispensabile per votare un provvedimento di tale natura. Proprio perché questo provvedimento che segna la storia della nostra città, non è un provvedimento così semplice, non stiamo facendo un PUA, un Patto territoriale, qui stiamo facendo un quartiere della nostra città.

Da allora, dal 2006, cari colleghi, a me dispiace, ma avete stravolto integralmente, colleghi di maggioranza, quello che era il progetto del professor Pallottini, che io denominai Frascati 2, e adesso andate a portare in approvazione in quest’Aula quella che è una Romanina 2. Con questo progetto voi fate una Romanina 2. Questa è la responsabilità che vi andate ad assumere, qualora questa delibera fosse votata da voi a maggioranza, senza un dialogo, un confronto politico con la città. Perché, vedete, cari colleghi, dovreste prendere esempio da chi nel passato è stato in quest’Aula, a Frascati operazioni urbanistiche di minor impatto – e il collega Posa se lo ricorda perfettamente – sono state adottate dopo anni e anni di confronto, ma con la verifica di un plastico, nel quale si potesse tranquillamente capire quello che avveniva in questa città.

E ora perché questa Amministrazione ha fretta di arrivare a conclusione? Perché non presentate il plastico di questa Variante urbanistica che oggi portate in quest’Aula? Ve lo dico io perché non lo portate.

Perché se vedete il plastico, avreste vergogna anche voi di approvare questa Variante urbanistica, così come è stata presentata. Figlia di una negoziazione politica. Figlia esclusivamente di una negoziazione politica. Perché non si sono mai visti, nel Piano integrato di Pallottini – l’ha ricordato bene il Consigliere D’Orazio – si prevedeva residenza abitativa per due o tre piani fuori terra, si prevedeva edilizia commerciale per massimo cinque piani,qui andate a realizzare fabbricati da trentacinque metri sopra terra, almeno da dieci piani. Addirittura oggi ho appreso che sono diventati sessanta. E dov’è il legame con il tessuto frascatano? Dove sta? Questo prevedeva il Piano integrato di Pallottini, andatevelo a leggere, se non lo avete letto. Dov’era Frascati 2?

Stiamo snaturando, state snaturando la nostra città con questo piano che andate, se andrete, ad approvare. Ecco perché il plastico non arriva, perché so bene che qualche collega – così come è stato fatto in Commissione, e mi riferisco in modo particolare al collega D’Uffizi, mi riferisco ai moderati che hanno un pensiero diverso, che forse, però, non capiscono che quando si fa politica, bisogna difendere i propri pensieri e non abbandonarli per interessi di coalizione, bisogna negoziarli a vantaggio della città e della collettività – io sono convinto che lo faremo noi, perché, guardate, l’iniziativa politica che stavamo pensando ieri con i colleghi di gruppo, è quello di realizzarlo noi il plastico di quello che andrete a votare, se lo voterete. Lo realizzeremo noi, andremo a far vedere noi quello che state realizzando a Frascati alla Romanina. Lì in quella zona. Quella che io definisco una Romanina 2. Per alcuni versi qualcuno mi dice: magari, forse è anche più una nuova Tor Bella Monaca, per alcuni versi.

Quindi vi prego vivamente di fermare questa delibera presa con il solleone, perché poi, fatalità, non riesco a capire perché sempre a fine luglio si arriva a parlare di queste tematiche di questo livello, perché voi che siete i paladini della democrazia concertata, perché non l’abbiamo spiegato alla città, non avete fatto vedere il plastico di quello che portavate in quest’Aula?

È facile andare in piazza a difendere tutte cose difendibili, l’acqua. Giusto. È facile difendere i parchi. È facile. Ma portate in piazza con un gazebo, vedete un po’ se avete il coraggio di farlo, portate il plastico sotto le vostre bandiere di quello che andrete a realizzare e poi vedrete. Poi vedrete quello che sarà il pensiero dei nostri concittadini.

E perché non abbiamo sentito le associazioni di categoria su questo? Si parla di commercio. Qui si va a creare nuovi spazi commerciali (...microfono spento...) tessuto commerciale e che risponda alla nostra città. Non facciamo qualcosa tanto per farlo, solamente perché c’è da fare l’interesse politico di qualcuno. E non mi interessa a me se c’è l’interesse – e lo dico chiaro e tondo e non mi vergogno – se gli attuali possessori di terreni oggi hanno degli interessi in tal senso, giusti, legittime, ma prima vengono gli interessi della città, prima vengono gli interessi di tutti i frascatani, poi dopo – giustamente – gli interessi di chi possiede dei terreni lì nella zona. E questo noi dobbiamo tutelare gli interessi dei nostri concittadini.
Vi ho chiesto spiegazioni, e vorrei capire l’impegno dov’è, questo parco agricolo che cos’è. Una cosa che, vedrete, verrà data, ma verrà soltanto a snaturare, ancora una volta, il tessuto di Frascati. E sarà questa un’ulteriore penalizzazione per questo quartiere. Perché vi dovete rendere conto di quello che significa un parco agricolo. L’uso dei concimi, l’uso di tutto quello che è a servizio delle tecniche agricole. Andate a vedere, poi voglio vedere chi mette gli uffici là accanto al parco agricolo, cosparso di zolfo e di altre cose. Voglio vederli. Voglio vedere quello che andrete a creare.

Ma noi temiamo una cosa – e lo voglio dire perché rimanga a verbale, e forse quando sarò anziano e non sarò più in quest’Aula, mi andrò a rileggere i verbali, dirò: avevo ragione – temo che quel parco agricolo non partirà mai. È stato allargato, temo una cosa, che quella sarà un’ulteriore fetta di terreno sulla quale andare a edificare. E se è così, diciamolo subito, perché ragioniamoci subito, noi non siamo contrari all’edilizia residenziale pubblica agevolata, non lo siamo mai stati. Siamo sempre stati favorevoli, però nel rispetto del tessuto urbanistico.


L’impatto ambientale di questa realtà, è un impatto devastante per Frascati. È un qualcosa di veramente obbrobrioso. Pallottini aveva disegnato, avevamo eravamo d’accordo su una Frascati 2, adesso si arriva con questa Variante estiva a una Tor Bella Monaca 2, a una Romanina 2, ad una zona tipica della periferia romana.


Vedete bene che anche i privati vi hanno fatto un invito a rivedere quelle che erano le proposte contenute nel bando. È ovvio che poi i privati rispondono: piuttosto che niente, è meglio piuttosto, mi sembra una cosa logicissima, e quindi sono disponibili a prendere quello che loro offrite. Però loro stessi vi pongono di fronte alle problematiche della vivibilità, della realizzabilità. Perché, ad esempio, prevedere un
terziario in questo modo, come sostengono i privati, che chiedono di spalmare diversamente il premio di cubatura, non solo sul commerciale e sul terziario, ma anche sul residenziale pubblico, perché temono – e giustamente io sono con loro – che quel terziario lì rimanga così, rimanga inutilizzato. Perché io vorrò vedere – e io ragiono da imprenditore – chi andrà a mettere un ufficio in quell’area. E vedete bene che chi ha fatto i Patti territoriali in quell’area – leggete Portaportese – sono passati anni, ancora ci sono i cartelli degli annunci “Affittasi uffici in località Grotte Portella”. Ecco perché allora nasce l’esigenza se dobbiamo fare qualcosa, facciamo almeno un terziario concentrato di una struttura che magari possa arrivare una grossa azienda, una multinazionale a porci i propri uffici. Come accadde al palazzo dell’American Express a Cinecittà. Perché se no fare interventi con il terziario un po’ così a macchia di leopardo e non concentrato, teniamo noi – così come temono i privati – (...microfono spento...).

Comunque, oggi il Comune di Frascati non è proprietario neanche di un centimetro di terra in quell’area, dopo diventerà proprietario di alcuni spazi, ma che andremo a fare di quegli spazi lì? Non abbiamo mai parlato di come utilizzeremo gli spazi pubblici che arriveranno al Comune di Frascati. In quegli immobili che cosa ci mettiamo, come Comune di Frascati?

Ho visto che c’è un nuovo asilo, va bene, perché la zona ha bisogno sicuramente di un nuovo asilo, abbiamo fatto i conti con il nuovo asilo che volete costruire a Fausto Cecconi? Rischiamo di diventare la città degli asili, perché non vi siete mica preoccupati di portare in Aula questa proposta, quando avete bocciato le nostre mozioni di recupero della piscina Fausto Cecconi al servizio che era, per cui era nata, ma l’avete bocciata, dichiarando che c’era lì un vostro progetto di realizzare un nuovo asilo. Quindi un nuovo asilo a Grotte Portella, un nuovo asilo a Fausto Cecconi, ma stiamo diventando la città degli asili.

In questo momento, in cui le casse economiche della città – ma di tutti noi – sono in difficoltà, che cosa facciamo? E quando sapete bene che la legge è in approvazione – non so ancora se già è stata approvata – ma c’è un disegno di legge – se non ricordo male, del Ministro Carfagna – che prevede che negli uffici pubblici di notevoli dimensioni che vengano collocati degli asili all’interno. Quindi se questa legge sarà attuata e, ripeto, mi scuso, perché non ho seguito la tematica, può darsi anche che sia stata attuata, ma siccome a Frascati abbiamo notevoli uffici pubblici – e mi riferisco ai centri di ricerca – i quali saranno poi magari costretti a fare degli asili nido all’interno del centro di ricerca. Abbiamo la Banca d’Italia, abbiamo tanti uffici che potrebbero ricadere in questa esigenza.
Quindi va bene l’asilo a Grotte Portella, perché nasce un nuovo quartiere, ma a chi serve più l’asilo...
(Intervento fuori microfono del Consigliere Posa).

C’è scritto come asilo. Nel comparto è identificato come asilo, collega Posa. (Intervento fuori microfono del Consigliere Posa).

Lo so, collega Posa, ma qui nel comparto è classificato come asilo. Vedete poi perché la fretta, e non capisco, perché poi un altro problema qual è? Siete arrivati in Commissione con le carte mai aggiornate, un working progress impressionante. Perché questa fretta? Noi non abbiamo mai visto, non ci è stata mai fornita – se no la richiedevo io l’altro giorno – non avevamo la pianta definitiva con tutti i comparti. C’è un working progress impressionante.

Inizialmente anche addirittura mi risulta inizialmente che nei primi atti che avevamo sono dei proprietari, che attualmente hanno dei Patti territoriali, che hanno fatto richiesta di entrare nel Piano integrato, adesso sono spariti. Ma non so – perché io non le ho lette – se ci sono le carte di richiesta di uscita dal Piano integrato. Io mi sono ritrovato, quando ho analizzato con i tecnici del Pdl la prima carta che ci è stata fornita in Commissione, e io ringrazio di questo l’Assessore – lo voglio fare pubblicamente – l’Assessore Zangrilli, ci siamo riuniti spesso, anche a nostra richiesta, però dovrà ammettere, nella sua onestà morale non può che confermare che c’è stata una modificazione, seduta per seduta, fino ad arrivare alla fine.

Non abbiamo fatto un’ultima seduta addirittura dove c’era tutto quello che oggi arriva in Aula. Perché ci siamo fatti prendere un pochettino dalla fretta. Allora, siccome io so bene che la gatta frettolosa fa i figli ciechi, e siccome ritengo che voi politicamente non siate miopi – non vi ritengo miopi – e quindi io sospetto che dietro questo ci sia una fretta che non riesco a capire. Una fretta che non riesco a capire.
Ripeto, non mi interessano i legittimi interessi dei privati, non mi interessano, legittimi, giustificati, sostenibili da noi, fatto sta che abbiamo chiesto con un nostro ordine del giorno di accogliere le loro richieste, ma prima vengono gli interessi della città di Frascati, della collettività, così come ho fatto e continuerò a fare sempre in quest’Aula.


Io non mi piegherò mai all’interesse soggettivo, sono in quest’Aula a rappresentare l’intera città di Frascati, gli interessi dell’intera città di Frascati. E non mi risulta – già l’ho detto – che abbiamo avuto modo di confrontarci con i cittadini, con le associazioni di categoria e sentire il parere loro, perché guardate che qui non state facendo, non stiamo facendo una semplice operazione, qui stiamo facendo nascere un quartiere nuovo della nostra città.

Io l’ho detto, non mi preoccupa l’insediamento abitativo, perché – l’ho detto – in fondo è anche sbagliato parlare di mille, milleduecento nuovi abitanti, perché io spero che siano abitanti di Frascati che oggi magari sono costretti a vivere in case amene, dove nuclei familiari di padre e figlio convivono nella stessa abitazione, io mi auguro che si trasferiscano lì, quindi che l’incremento demografico abitativo di Frascati sia minore rispetto a quello che è. Ma non mi preoccupa anche perché tra breve la viabilità sarà lì totalmente realizzata in modo diverso, sta nascendo anche un’altra viabilità nella zona di Tor Vergata, arriverà ben presto vicino la metropolitana sulla attigua Casilina, quindi non mi preoccupa. E poi non mi preoccupo, perché ho avuto modo di recarmi la mattina presto, per lavoro, in località a Pomezia e so bene il traffico della zona industriale quello che è. Quindi non mi nascondo, non ci nascondiamo che sarebbe una facile demagogia.

Noi vogliamo confrontarci, non arrivare a posizioni per partito preso, ma ragionare nel bene, nell’interesse della città. Ci piacerebbe vedere in quest’Aula – ripeto – così come è stato fatto, quando è stata approvata la caserma dei Carabinieri a Frascati, per la quale il Comune ha fatto una Variante – in quest’Aula arrivò il plastico della caserma dei Carabinieri per vedere se era impattante o meno per la nostra città – così come è stato fatto con il Frascatino. E il collega Posa – che già frequentava, da giovane Assessore, nel 1978, ma frequentava già prima – può confermare che quello che io dico, corrisponde a verità, lui che ormai in quest’Aula era la “memoria storica”...

(Intervento fuori microfono del Consigliere Posa).

Era tappezzeria insieme al Sindaco, anche lui giovane Consigliere comunale. All’epoca coloro che hanno fatto grande la nostra città, lavoravano in quest’ottica. Sapete bene che dialogavano e si confrontavano non per partito preso, ma per difendere gli interessi della città. A me sembra che qualcuno che è arrivato dopo in questa città e si è inserito – e che noi abbiamo accolto a braccia aperte in questa città – stia stravolgendo queste regole, stia portando in questa città regole di altra natura, che sono tipiche non di Frascati, ma di qualche altro territorio. E di questo se ne prenderà la responsabilità di fronte ai nostri concittadini. Perché lo faremo questo. Ripeto, lo faremo. Io vi invito, facciamo un plastico, oggi ci sono degli ordini del giorno molto tecnici, sospendiamo per il bene di Frascati questa deliberazione, ragioniamoci, confrontiamoci, perché non tutti, io mi interesso della materia urbanistica, perché ormai sono sei anni che sono in Commissione urbanistica pian piano, ma ho fatto studi umanistici, università economia e commercio, prima ho fatto il liceo classico quindi non sono né geometra, né architetto, so quello che la pratica – che forse tante volte è anche meglio degli studi teorici – mi ha insegnato.

Però sono convinto che, collega Gulisano tecnico non so se di urbanistica, il collega D’Uffizi, il collega Casagrande, i vari colleghi io non so, forse faremmo bene a vedere il plastico – adesso lo possiamo anche fare addirittura senza realizzare il traffico, ma possiamo farlo anche con proiezioni tridimensionali, se vogliamo – e ci andiamo a rendere conto di quello che è.

Perché qui si è creata una Ocean Drive, perché c’è un boulevard di sei corsie di marcia, che sono trenta metri, lungo non so quanti chilometri. E qui stiamo facendo Ocean Drive, Miami, un Viale Ceccarini a Riccione. Questo è quello che sta uscendo fuori con questa cosa. Qui stiamo facendo dei fabbricati più grossi forse di Palazzo Moroni, penso. Palazzo storico in altezza della nostra città.

Richiamo l’appello che faccio alla frascatanità di ognuno di voi, colleghi Consiglieri, di ragionare, perché qui state scrivendo la storia, stiamo scrivendo la storia della nostra città. Rimarrà indelebile nel vostro curriculum politico quello che andiamo a fare oggi con questa delibera. Vi prenderete la responsabilità, ci prendiamo la responsabilità, perché io voglio prendermela insieme a voi, non voglio scappare, sono venuto qui di corsa per portare il mio pensiero, qualcuno pensa che avrei potuto fare a meno, qualcuno che non dà il suo, ma che non fa nient’altro che, forse, mancare strumentalmente o non parlare.
Quindi ragioniamo tutti quanti insieme, ascoltiamo i cittadini, accogliamo quelli che possono essere i miglioramenti, i contributi di tutti quanti e arriviamo, perché no, a un qualcosa di condiviso, a un qualcosa che nasce in una pax sociale, dove siamo tutti soddisfatti. Sono soddisfatti i proprietari, che giustamente hanno dei legittimi interessi, ai quali noi stessi, con l’ordine del giorno che abbiamo presentato, vogliamo dare delle ulteriori facilitazioni, perché noi vogliamo, da imprenditori quali siamo, perché non siamo politici a tempo pieno che facciamo politica H24, dalla mattina alla sera, ma vivaddio viviamo del nostro lavoro, noi sappiamo che l’imprenditore si preoccupa anche della realizzabilità dell’impresa che va a fare. È facile dire oggi vendo un terreno, io compro, poi dopo che faccio? Degli uffici. Ma poi questi uffici che ci faccio? Non li affitto, mi rimangono là e quindi l’investimento sfugge e non viene presentato. Come è accaduto.

Ripeto, quindi vogliamo dare dei vantaggi sicuramente con una maggiore fruibilità da parte dei privati, vogliamo sicuramente dare un vantaggio e vogliamo capire sul tessuto commerciale quello che accade, perché su questo dobbiamo capire quello che accade.

Ci si confrontava prima, collega Posa, è vero, io me lo ricordo, le debbo dare atto – mi dispiace politicamente – però mi ricordo quando si parlava già prima di questa Variante 2006, si ricorda che la sua maggioranza propose di fare una multisala cinematografica? Si ricorda che ci confrontammo in quest’Aula sugli effetti di trasferire o di portare? Si ricorda che poi togliemmo da questa approvazione?

Perché si ragionava, si dialogava, come è giusto che si debba fare in politica, come è giusto che si deve fare quando si prendo decisioni di questa importanza, che riguardano l’interesse complessivo della città. E ora no. Ora non abbiamo sentito, ripeto, nessuno della nostra città su questo che andiamo a fare che, ripeto, non è un semplice Patto territoriale, non è un PUA, non è nulla, non è un micro intervento, qui è un macro intervento.

E allora, quando si fanno i macro interventi, va posta attenzione, vanno sottoposti alla città. Non solo ai direttivi dei partiti, ma vanno sottoposti alla città. Vanno presentati plastici. Ma noi lo faremo, perché tanto anche oggi, se volete approvare così, per partito preso, perché tanto poi dopo è facile scrivere che la minoranza è demagogica, si capisce poi perché non viene eletto, perché non è affidabile. Chi recita menzogne, la città non lo premia. Quando si candida, gli dà sempre venti, trenta voti. Poi dopo gli danno la medaglietta e lo fanno portavoce. Perché chi fa politica, strumentalizzando e dicendo cose proprio che sono fuori dalla politica, eccolo, poi dopo si presenta al corpo elettorale e automaticamente quello è il merito di noi politici. Sono i voti, non sono le lauree, non sono le penne, sono i voti che danno la meritocrazia all’interno dell’attività politica. E sostenere che la minoranza è strumentale, una minoranza che non ha responsabilità per la città, tutte cose che so che pure voi non le condividete, perché sono state fatte tanto per giustificare la buccia di banana sulla quale siete scivolati sulla prima convocazione, ci date traccia di responsabilità. La minoranza non ha progetti. Cavolo, qui mi sembra che forse i progetti ci sono, come è stato spesso riconosciuto anche in quest’ultima consiliatura dal capogruppo del Pd in quest’Aula. Rileggete i verbali, mi sembra che c’è sempre un confronto costruttivo.Quindi sarebbe bene che la si finisse di parlare di cose che stanno fuori da quella che è la realtà di quest’Aula.

Quindi, proprio per questo motivo, proprio per questo è l’appello che vi faccio. Ripeto, non siamo contrari in linea di principio, il Pdl non è contrario in linea di principio a varare Grotte Portela, certo, al contrario a varare questa Grotte Portella, su questo non ci piove, l’abbiamo detto, sicuramente i colleghi che sono intervenuti, i colleghi di partito che sono intervenuti prima di me, l’hanno detto, non siamo contrari in linea di principio. Siamo contrari a questa che non è un’operazione urbanistica, che sta in linea con la nostra città.

Abbiamo lavorato tanto, è vero, Assessore, in Commissione ci siamo confrontati, però è ovvio che una tematica di questo tema ha bisogno di un approfondimento complessivo generale, ha bisogno di tempi sicuramente più lenti e sicuramente ha bisogno, a nostro giudizio, di avere un confronto sereno e civile con la città, con i comitati di quartiere, con le associazioni di categoria, con tutti coloro che vivono la nostra città. Abbiamo bisogno di fare una realtà, di non vedere soltanto dietro una cartina, perché io mi sono dovuto far scrivere dai miei tecnici che questo fabbricato sono venti metri e verranno sei piani, che quest’altro sono trentacinque e verranno dieci piani. Però io sono convinto che se vedevamo i plastici di questa cosa, per qualcuno sarebbe...
Ma tanto non volete andare avanti, ripeto, rimarrà là nel vostro curriculum politico la firma ed il voto di questa nuova Tor Bella Monaca che andate a realizzare su Frascati.

Ma tanto l’iter non finisce qui, perché l’iter poi dovrà continuare, l’iter dovrà andare in Regione e allora noi ci organizzeremo e faremo il plastico. Lo realizzeremo noi il plastico di quello che oggi ci si sta proponendo. Lo porteremo noi in piazza, lo porteremo noi, collega D’Orazio, nei comitati di quartiere e nei tessuti commerciali, andremo noi a spiegare che cosa si vorrà fare. Perché non mi è stato ancora spiegato quelli che sono i benefici da questo punto di vista. Ripeto, oggettivamente ci siamo, riduzione di cemento, incremento del valore del patrimonio della città di Frascati, su questo ci siamo, attualizzazione della destinazione urbanistica del comprensorio e su questi principi ci siamo. Ma tutto il resto, quello che ne deriva dopo, non c’entra nulla con la nostra città.

Il parco agricolo che, boh, forse servirà per dare qualche posto di presidenza a qualche altro abituato magari a gestire altri parchi; servirà forse a dare a qualche cooperativa la possibilità di realizzare, ma voglio vedere chi si troverà a comprare una casa, un ufficio accanto a un parco agricolo.
Passate a Maccarese e vedete se a Maccarese ci sono i quartieri accanto, che cosa significa stare accanto ad una zona agricola. E poi qui è una zona agricola di sedici ettari, non è che stiamo parlando di una cosettina così. Perché questa è la realtà.

E perché il parco agricolo? Io avrei voluto vederci una villa pubblica, verde pubblico attrezzato, dove i cittadini che vanno in cooperativa ad abitare lì, portino i figli. Un parco attrezzato con gli ulivi. Perché no, con gli ulivi che non sono stati tolti da qualche altra parte. Non un parco agricolo.

Poi, la destinazione di questo tipo di agricoltura, ne vogliamo parlare? Potevamo anche mettere un vincolo di destinazione agricola a favore della produzione vitivinicola, tipica della nostra città. Perché non so quello che ci vorrete fare anche lì. Quindi io quello ci avrei visto. Lì ci avrei visto una villa, creato un nuovo parco pubblico, perché no. Con una pista ciclabile, una pista pedonale, una cosa completamente diversa. Questo significa Frascati. Frascati è famosa nel mondo, la terra dei Castelli Romani per quello che i nostri padri, i nostri avi hanno costruito. Per il modo con cui si sono rapportati nella politica e noi non dobbiamo tradire questi insegnamenti. Dobbiamo fare qualcosa in linea con la nostra vocazione, con il nostro nome nel mondo.

Io quando partecipo alle riunioni di partito, caro Sindaco, con i miei colleghi degli altri Comuni dei Castelli Romani faccio presente sempre: alt, colleghi, Frascati è Frascati nel mondo, Frascati è la terra dei Castelli Romani. Frascati non è Albano, Frascati non è Marino, Frascati non è Velletri. E ci sarà un perché. Ci sarà un perché anche ai tempi della storia arrivavano qui a costruire dimore Papi e nobili romani. Noi dobbiamo mantenere la nostra città a questi standard, a questi livelli qualitativi. Vedete, la bellezza di questa piazza, la bellezza di questi fabbricati, la bellezza della nostra città è stata progettata così, non è stata fatta da qualcuno che aveva altre caratteristiche, da qualcuno abituato a costruzioni di tipo un po’ più diretto a quelle che sono le realtà che ci troviamo all’interno delle zone, delle regioni del Mezzogiorno, dove c’è un’urbanizzazione del tutto difforme da quella che è la nostra caratteristica.

Noi dobbiamo tener conto di quella che è la nostra Frascati. L’invito, quindi, è quello di fare una Frascati 2, è quello di ragionare, è quello di riflettere. È quello di confrontarci con la nostra città e con i nostri concittadini. Vedete, questo appello ve lo facciamo ricorrente, ve l’abbiamo fatto per i problemi dei parcheggi a pagamento della Ztl, e poi, passato un po’ di tempo, avevamo ragione noi, perché siete stati costretti a cambiarlo. Ve l’abbiamo fatto presente per altri Regolamenti che abbiamo approvato, per la COSAP, per altre cose, non mi sembra che sulla costruzione del quartiere la tanto declamata democrazia partecipata della sinistra, sia stata attuata. Perché, ripeto, non mi risulta che ci siano state Commissioni con i comitati di quartiere, con le associazioni di categoria, non mi risulta che sia stata ascoltata la città di Frascati.

Io mi ricordo che in questo il Sindaco Posa era abile. Da buon comunicatore, prima di portare qualche provvedimento, convocava in quest’Aula i rappresentanti e ci si confrontava su questi argomenti. Mi riferivo al Regolamento...
(Intervento fuori microfono del Consigliere Posa).

Era un metodo. Era un metodo che condivido, collega Posa. (Intervento fuori microfono del Consigliere Posa).

Era un metodo che condivido, perché ho riferito anche, mi ricordo che quando partiva il Regolamento di dismissione degli immobili, sono stati fatti incontri e mi risulta, invece, che quando è stato approvato da questa Amministrazione, che non è in continuità, perché non mi sembra, ora che il metodo è cambiato, quando era stato fatto il Regolamento per la dismissione degli immobili patrimoniali del Comune di Frascati, non mi sembra che siano stati ascoltati tutti coloro che attualmente detengono in affitto il patrimonio immobiliare di Frascati.

Ancora una volta qui andiamo in fretta e furia, in estate, al caldo di luglio, a costruire un quartiere. Perché? Qual è la fretta? Qual è l’esigenza? E quello che più mi preoccupa, è ché è proprio un quartiere che non c’entra nulla. Vedete, l’appello che vi faccio, è fuori dalle strumentalizzazioni politiche, perché – ripeto – io stesso fui il primo a metterci la faccia, a condividere la necessità della Variante urbanistica in località Grotte Portella, così come progettata dal professor Pallottini. Non avrei difficoltà a firmare, a votare quella Variante urbanistica, ma la storia dice tutt’altro, la storia parla chiaro.

Potrete anche intervenire dall’altra parte, mi direte tutto il contrario, i cronisti, i giornalisti e i Consiglieri sanno benissimo che questo che arriva, è frutto esclusivamente di una mediazione politica del centrosinistra frascatano
. E il centrosinistra frascatano si prenderà la responsabilità di questo obbrobrio che vorrà realizzare in questa località, qualora arriverà in approvazione questo atto deliberativo.

E poi voglio capire – e lo chiedo, perché rimanga a verbale – voglio vedere i documenti tecnici, con i quali chi non era previsto all’interno del bando, del Piano Integrato ha chiesto di essere inserito, perché io ho qui la mappa che deriva dal dischetto che l’Assessore giustamente ci ha fornito, con il quale i privati hanno risposto al bando. Oggi la mappa che andate ad approvare, è completamente diversa.

Qui ci sono dei soggetti che hanno prima chiesto di essere inseriti nel Patto Integrato, poi all’improvviso – non ho capito perché – sono spariti. Voglio capire se ci sono le domande – e questo lo chiedo a lei, Assessore, e attendo di avere una risposta – vorrei capire se questi soggetti proprietari che non erano prima all’interno del Patto territoriale, non erano previsti – che erano disegnati in bianco, per parlare volgarmente – improvvisamente sono diventati arancioni. Poi, dopodiché adesso sono nuovamente bianchi, usciti, anzi, forse qualcuno poi lo rivediamo dopo.

E allora vorrei capire se ci sono atti ufficiali di ingresso e vorrei capire se ci sono atti ufficiali di uscita. Perché se un soggetto chiede di entrare nel Piano Integrato, lo può fare questo soggetto, perché la prevedeva il bando la possibilità, se poi dopo all’improvviso ne esce, vorrei vedere se al Protocollo del Comune di Frascati risulta la richiesta di uscita. Sono sicuro che sarà così.

Però in Commissione questi atti non sono stati esaminati e pregherei l’Assessore di fornirmene copia.

Quindi l’appello che vi vado a fare, è proprio questo, ragioniamo, dobbiamo porre un voto che è pesante, un voto sicuramente il più importante dell’ultimo decennio della vita politica della nostra città, facciamo che sia un voto ponderato, facciamo che sia un voto che non vada a snaturare il tessuto urbanistico della città, un voto che non vada a creare problemi al tessuto commerciale della nostra città.

Io l'altra sera – e il Sindaco me ne darà sicuramente atto – per gli interessi della città sono solito dialogare con il Sindaco in termini propositivi, dico sempre che la nostra città è una bellissima città, è una città che, però, non può essere amministrata con le risorse di una città da ventimila abitanti. Per quanto riguarda la sicurezza, è difficile amministrarla e garantire la sicurezza, il traffico, la viabilità, con una dotazione organica di ventisei unità a pieno regime. È difficile, con le turnazioni, le ferie, i permessi – tutto quello che giustamente prevedono i contratti sindacali – andare ad assicurare la vivibilità della nostra città. Ma noi abbiamo questa responsabilità, noi siamo in quest’Aula eletti non per curare i nostri interessi, ma per curare gli interessi della nostra città.

Noi dobbiamo ragionare e capire che Frascati è una città a vocazione turistica e dobbiamo, senza posizioni di partito, contrapposizioni politiche, ragionare per migliorare Frascati per renderla vivibile. Io dicevo, ad esempio – l’idea può essere sicuramente superabile, sicuramente non è la migliore – ma io vedrei, ad esempio, uno spostamento dell’impianto sportivo 8 Settembre in località Grotte Portella e lì, a Via 8 Settembre, realizzarci un grande parcheggio. Che non avrebbe problemi ad essere realizzato sotto al manto stradale, non avrebbe problemi ad essere realizzato in altezza, perché il dislivello è talmente alto che non ci sono problemi di grotte, di cose, di reperti archeologici, perché sapete bene che lì ci sono le macerie dell’8 settembre della nostra città, e quindi vedrei bene questo tipo di operazione. Realizziamo un parcheggio, un grosso parcheggio dove far fermare anche gli autobus, delle navette con il centro della nostra città e spostiamo il campo sportivo a Grotte Portella. Tanto per dare un suggerimento.

Come ho detto già al Sindaco, di iniziare a pensare a prevedere un parcheggio in località Sciaddonna nella proprietà attigua a Villa Innocenti. In quella zona dove oggi
esiste l’Equitalia, le Poste, la Polizia di Stato, noi abbiamo un’area con un parcheggio di superficie che potrebbe essere fatto. Ci vuole poco. Dopodiché servizi navetta, dopodiché chiudiamo il centro storico, Ztl, e diamo vivibilità alla nostra città. Questo è quello che dobbiamo fare negli interessi della nostra città, per renderla migliore. Noi dobbiamo riportare Frascati a quello che era Frascati, ai meriti, ai valori e di quello che era la nostra città.

So che è difficile, perché anch’io se mi fossi trovato al posto del Sindaco Di Tommaso, con venti Vigili non avrei potuto garantire, però forse, Sindaco, avrei preso provvedimenti più forti. Avrei preso anche provvedimenti che per alcuni versi possono sembrare al momento impopolari, ma provvedimenti che poi dopo alla lunga portano meriti e risolvono le problematiche.

Non fermiamoci di fronte alle proteste di qualcuno che non ragiona più lungo del proprio naso. Mi ricordo quando è stata chiusa qualche strada, le proteste, i registratori degli scontrini fiscali che volavano, mi ricordo pure, però, le barricate fatte quando qualche strada voleva essere riaperta. Questo è quello che dobbiamo fare. E su questo noi, nell’interesse della nostra città, siamo pronti a non strumentalizzare politicamente le scelte, però dobbiamo ragionare collegialmente. Dobbiamo capire che Frascati così com’è, non può più andare.

Ecco perché anche lì su Grotte Portella, che ormai è l’unica area in cui noi potremmo andare a sviluppare la nostra pianificazione urbanistica, è un’area che assume una valenza fondamentale. Dobbiamo farlo, dobbiamo ragionarci con molta calma. Dobbiamo farlo, in modo particolare, vedendo il plastico, vedendo quello che verrà realizzato. Così forse ci renderemo conto di cosa andiamo a votare. Dobbiamo farlo, poi, avendo anche cognizione di causa su che utilizzo fare degli spazi pubblici. Ripeto, poi dovremo farlo, perché io faccio una proposta, ad esempio, di modificare, non fare più parco agricolo, ma fare una villa, un parco pubblico. Vogliamo parlare di valorizzazione? Che cosa garantisce più l’ambiente, un parco pubblico, piste ciclabili, piste pedonali, anche, perché no, dei laghetti, oppure un parco agricolo?

Qual è l’indotto, i vantaggi che avrà la nostra città ad avere un parco agricolo? Che temo che possa anche rappresentare un ulteriore aggravio di costi per le nostre casse
cittadine. Roma sta sperimentando l’orto pubblico, ma mi sembra che i risultati siano pochi e comunque poco esaltanti. Quindi l’appello che vi faccio, ripeto, non è più da Consigliere di opposizione, da capogruppo del Pdl, ma è un appello da cittadino frascatano.

Vi richiamo alla responsabilità del ruolo che abbiamo, vi richiamo e vi pongo attenzione, riflettete e riflettiamo insieme su questo voto, che va a cambiare il futuro della nostra città.

Vi chiedo, quindi, di accogliere l’ordine del giorno da noi presentato, l’ordine del giorno del collega D’Orazio che io condivido in pieno e che voterò, ma pronti anche ad esaminare insieme con voi un ordine del giorno che vada in questo momento a che cosa fare? A dire okay, fermiamoci, non approviamo, rinviamo, discutiamo. Perché tanto qui – diciamo le cose come stanno – non si tratta dell’adozione del Piano Integrato per il quale noi siamo vincolati, questa è una variante della Variante. Quindi, in teoria, noi siamo in grado anche di fare cose difformi da quello che era il bando che era stato presentato. Fatto sta che così è con quello che oggi arriva in Aula. Quindi non abbiamo vincoli di natura tecnica, non abbiamo né fretta e scadenze da dover approvare domani mattina questa Variante, non abbiamo neanche esigenze tecniche. Possiamo cambiare in meglio.

Poi, se voi ci dimostrerete, carte alla mano, documenti alla mano, codice alla mano, che la soluzione è la migliore, se la città, le associazioni di categoria verranno a sostegno della vostra azione, del vostro progetto, io sono pronto a votarlo. Purché realizziamo gli interessi della città di Frascati.

LETTERA APERTA AL MIO AMICO ANGELO CRISTOFANELLI


Carissimo Angelo amico mio,
come ben sai sono tra i lettori fissi del tuo sito internet, ho notato quindi che in data 5 febbraio 2011 hai postato una nota dal titolo : << Chi era impegnato a disegnare GROTTE PORTELLA, chi per l'INTRIGUM PENNACCHIORUM, la BATTAGLIA IN SOLITARIA l'ha condotta F.A.R.E. ALLEANZA ! >>.


All'interno di questa nota affermi : << No, non ricordo che in consiglio comunale si sia mai affrontato il problema della sicurezza stradale in Via Conti di Tuscolo. Se sbaglio MI CORREGGERETE spero
!>>.

Mi dispiace amico mio di dover intervenire per CORREGGERTI ( strano, la tua memoria storica è sempre lucida, tu mai sbagli e mai parli a vanvera...), ma in Consiglio Comunale si è espressamente parlato della messa in sicurezza di Via Conti di Tuscolo, e se ne è parlato proprio a seguito di un mio intervento in occasione dell'approvazione del piano triennale delle Opere Pubbliche.

In tale occasione ho richiesto proprio io all'Assessore Paoletti di garantire la messa in sicurezza di Via Conti di Tuscolo potenziando gli interventi di allargamento dei marciapiedi e dell'illuminazione programmati dall'Amministrazione comunale.

In settimana sarà mia cura farti avere copia del verbale di tale seduta del Consiglio Comunale, certo che la pubblicherai sul tuo sito internet a CORREZIONE DEL TUO ECCEZZIONALE ERRORE.

Cons. Mario Gori


venerdì 4 febbraio 2011

STRISCE PEDONALI DI FRONTE AL SAN SEBASTIANO: UN PRIMO SUCCESSO DELL’AZIONE DEL PDL DI FRASCATI


Mentre il "BLOGGER SMEMORATO" fa solo chiacchiere, pinzillacchere e disinformazione, noi lavoriamo COSTRUTTIVAMENTE E RESPONSABILMENTE per la nostra Frascati anche dall'opposizione.

Ecco il comunicato stampa del Coordinamento cittadino del Pdl:


<< Il rifacimento delle strisce pedonale di fronte all’Ospedale S. Sebastiano di Frascati è stato effettuato oggi 3 febbraio 2011.

E’ questo un primo risultato della segnalazione fatta, nei giorni scorsi, dal PDL di Frascati all’amministrazione comunale che, bisogna riconoscere, ha mantenuto con tempestività gli impegni assunti verso il coordinamento del PDL locale.

Ora ci attendiamo la realizzazione, in tempi brevi, dell’impegno assunto dall’amministrazione comunale per la risistemazione dei marciapiedi sempre nell’area circostante l’Ospedale. – E’ quanto dichiara il coordinamento del PDL di Frascati – Infatti, normalmente, ci si reca all’Ospedale o per curarsi o per svolgere l’attività lavorativa, non certo per rischiare di essere investiti da automezzi che, in quel tratto, spesso percorrono la strada a velocità sostenuta in un punto con scarsa visibilità trovandosi l’Ospedale nel centro di una curva.

Si tratta, perciò, di un problema che merita l’attenzione degli amministratori sia comunali che sanitari>>.

Il PDL di Frascati