sabato 26 settembre 2009

I POSABOYS VOGLIONO BUTTARE AL VENTO UN MILIONE DI EURO DI SOLDI PUBBLICI


I Posaboys, non ascoltando le volontà della stragrande maggioranza dei frascatani, non vogliono rinunciare al loro progetto di far costruire un nuovo asilo nido comunale al posto delle piscine di via Fausto Cecconi; così facendo, non faranno altro che gettare al vento un milione di euro di soldi pubblici, ossia di nostre tasse. Ribadisco che il PDL condivide l'esigenza dell'apertura di un nuovo asilo comunale, ma non vuole che si sperperino i soldi pubblici e propone che si utilizzi a tal scopo, a costo zero, l'immobile comunale ex Maestre Pie Filippine.

Ma forse i Posaboys sono contrari a questa nostra proposta perchè il loro leader ha arbitrariamente sistemato lì numerosissime associazione ideologicamente vicine, trasformando, di fatto, l'immobile, che è costato al Comune di Frascati oltre 4 milioni di euro, in una struttura molto simile ad un centro sociale, in pratica l'ha trasformato in un " LEONCAVALLO TUSCOLANO ".

Il PDL propone il recupero delle piscine comunali di Fausto Cecconi con un operazione di project financing, e l'apertura di un nuovo asilo comunale presso l'immobile delle ex Maestre Pie Filippini, il tutto senza impegnare quindi capitali pubblici ossia senza buttare al vento un milione di nostri soldi, recuperando così le piscine e aprendo un nuovo asilo pubblico. E queste sono proposte concrete di facile attuazione, non sono strumentalizzazioni.

Mi lasciano solo sorridere le accuse che mi ha rivolto Di Tommaso, assomigliano molto alle grida di colui che, impotente, assiste al naufragio della sua barca. Una barca che con lui , ope legis, virtualmente al timone è passata dal 75 % al 50 % dei consensi, ossia - 25% ; 50% raggiunto anche grazie all'ausilio di transfughi, attivi e passivi, del centro destra, per non parlar poi del ricorso elettorale pendente dinanzi al TAR del Lazio. Non molto tempo fà, ad un POSABOYS che si vantava con me per aver fatto per molti anni l'assessore al Comune di Frascati, uno dei tanti non eletti dal popolo ma bensì nominato a chiamata diretta, risposi : La mia dignità ed i miei principi politici non mi consentono di far da VALLETTO al tiranno. Più volte il tiranno mi ha proposto, senza successo, di arruolarmi tra i suoi sudditi. Ma io son fatto così, preferisco un giorno da leone, a numerosi anni da agnellino.

Basta assistere alle sedute del Consiglio Comunale per capire che il tiranno, in questa consiliatura, è ancora al suo posto.

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